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Ci presentiamo ...

 

Sekhem-Ib fu un Faraone della II Dinastia (2925-2700 a.C.). Il suo nome compare su alcuni sigilli di giare nella tomba del suo predecessore Perenmaat ed in pochi frammenti di alabastro della Piramide a gradoni di Zoser. Le notizie storiche su di lui sono talmente scarse che qualche studioso ha addirittura pensato che Sekhem-Ib e Perenmaat siano in realtà lo stesso faraone.

La scelta del nome di costui come titolo distintivo per la Loggia, non è stato fatto secondo un criterio storico o per celebrare i meriti particolari di questo antico Monarca, ma più semplicemente per il significato dell'appellativo con il quale egli venne chiamato.

"Sekhem-Ib" vuol dire "Possente di cuore". Non è un appellativo di guerra o che conferisca a chi lo porta, particolari tratti di crudeltà. Esso è un titolo che descrive il senso di Rigore, Dovere, Giustizia e Slancio verso l'ignoto di colui che lo portò.

Le Logge di Rito Egizio non sono luoghi di scambio culturale, dove si pratica l'erudizione, dove si ha piacere mostrare la propria conoscenza ed ancor più piacere si ha nell'"ascoltare la propria voce".

L'Iniziato in questo Ordine ragiona ben poco con la testa ed assai di più con il cuore. Non condivide Sapere, ma Sentire. Non si diletta di Oratoria, ma esercita su sè stesso quella osservazione del Creato su cui, poi, va a ragionare "di cuore", meditando e condividendo con i suoi Fratelli e Sorelle il risultato del suo sentire cardiaco.

 

Prima di ragionare sul Creato, tuttavia, il Massone deve imparare a capire sè stesso. Diceva giustamente Socrate: "Conosci te stesso e conoscerai il Mondo". Ma non è così facile. 

Nessun Massone, per quanto anziano ed esperto potrà essere diventato, dirà mai a qualcuno: "adesso ti spiego io come stanno le cose". La Verità Assoluta non è di nessuno in questo mondo, nè potrà mai esserla. Egli dirà sempre: "secondo me le cose stanno così", sottilineando sempre l'individualità del proprio pensiero a cui nessuno, e sottolineo nessuno, potrà mai dare un valore tale da poter essere più valido del pensiero degli altri.

 

Il Rispetto della persona, nella sua carne come nella sua dignità di Creatura vivente, il senso del Dovere, dell'Onore e l'odio furente contro ogni forma di intolleranza o prevaricazione da qualsiasi parte provenga, sono i caratteri distintivi di chi ha subìto quel duro processo di tempra nelle Logge di Perfezionamento mediante gli Strumenti Simbolici dell'Arte.

 

Nelle nostre Logge "non si parla di politica nè di religione" ed, aggiungo io, neanche di macroeconomia o di progetti destabilizzanti sul Pianeta.

Chi lo fa non è un Massone, ma un idiota che si veste da massone.

"Essere" Massoni e "Fare" il Massone sono due cose profondamente diverse, e noi lo sappiamo bene.

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